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Settembre 2022 - Supply Chain: aggiornamenti e difficoltà

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L'intera supply chain mondiale negli ultimi tempi ha dovuto affrontare non poche difficoltà, in gran parte causate dalla pandemia in corso che ha anche permesso però di evidenziare quanto il mondo sia interconnesso.

Di seguito verranno elencate cinque cause e problematiche principali che hanno influenzato l'intero panorama mondiale negli ultimi mesi.

Il mercato dell'elettronica e della componentistica, soprattutto quello proveniente da territori asiatici e diretto ai mercati occidentali, è uno dei settori più colpiti dai ritardi nei rifornimenti. Ad oggi le previsioni di consegna di molti prodotti potrebbero subire importanti ritardi.

Facendo però un'analisi più approfondita, basta poco per renderci conto di quanto l'intero pianeta sia interconnesso. Così come tali problematiche sul rifornimento di materie prime e prodotti hanno reso difficile la consegna a compagnie e industrie, tutto il mercato conseguente viene naturalmente condizionato, includendo così negozi, corrieri, magazzini e privati.

Di conseguenza non solo sono aumentati i costi correlati, ma si sono modificate anche le quantità e le disponibilità di vari beni ad uso comune. Dall'altra parte però, l'aumento delle bollette e l'impatto dell'inflazione hanno potenzialmente ridotto la domanda stessa.

Ecco quindi cinque potenziali problemi che la supply chain ha dovuto affrontare e che potrebbero sostanzialmente influenzare gli acquisti del prossimo inverno.

1.

La sempre più crescente inflazione ha visto intere famiglie trovarsi in difficoltà a causa dell'aumento dei prezzi. Di conseguenza il fatto che molti consumatori debbano tagliare sui costi e consumi ha portato la domanda di beni e servizi in uno stato di assoluta incertezza. Inoltre la pandemia ha contribuito fortemente a tali cambiamenti, rendendo le previsioni e le stime sull'andamento di tale domanda ancora più difficile nel 2022.

2.

L'aumento del costo della vita ha portato i lavori a chiedere aumenti per affrontare l'impatto dell'inflazione sulle proprie buste paga.

Di conseguenza tutte le azioni sindacali conseguenti a ciò esercitano pressioni dirette sui rifornimenti. Gli scioperi in Sud Corea hanno influenzato pesantemente la supply chain legata al settore informatico, così come gli scioperi ferroviari in UK hanno causato ritardi su molte consegne.

Stesso discorso riguarda i lavoratori portuali sia in Germania che nel Regno Unito, portando interi hub in Irlanda ad essere intasati a causa degli scioperi al porto di Liverpool. Alcuni sindacati in UK stanno organizzando e studiando scioperi coordinati nei prossimi mesi, che sicuramente porterebbero disagi ulteriori all'intera supply chain.

Un'ulteriore difficoltà è emersa con la carenza di autisti per il trasporto su ruote cominciata nel 2021 e proseguita lungo quest'anno. Lo stesso problema è presente anche in altri settori, come nei porti e nei magazzini.

Tutto questo discorso rimane valido anche e soprattutto per gli e-commerce, costretti a ritardare consegne e ritrattare ordini per far fronte alle numerose problematiche.

3.

L'inflazione non ha portato problemi solamente nei beni di consumo, ma anche sui costi dell'energia. Il continuo aumento dei prezzi del gas e la conseguente carenza di rifornimento da parte della Russia stanno spingendo le compagnie europee a trovare soluzioni alternative per sopperire a questa mancanza, come l'uso del carbone.

Studi condotti dalla Camera di Commercio tedesca mostrano che il 16% circa delle compagnie tedesche prevedono una riduzione della produzione e una conseguente discontinuità nelle proprie operazioni di business.

La Germania è la nazione più economicamente avanzata d'Europa, da cui dipendono pesantemente gli export. Se una recessione fosse alle porte, l'impatto sull'intera supply chain mondiale sarebbe devastante.

Il problema dell'aumento dei prezzi del gas influenza però anche nazioni che si affidano in quantità minore al rifornimento russo. Il Pakistan ha ridotto la settimana lavorativa per consumare meno energia. La Norvegia ha avuto una drastica riduzione nella produzione di fertilizzanti, influenzando così l'intera supply chain alimentare.

I venditori statunitensi prevedono un taglio netto delle vendite nel prossimo futuro e i produttori di auto inglesi sono fortemente preoccupati dai prossimi andamenti. Nel sud-est della Cina, gli impianti di assemblaggio e le industrie elettroniche hanno già iniziato a chiudere a causa della mancanza di energia. Tutte queste problematiche portano inevitabilmente disagi all'intera supply chain.

4.

L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia è la causa principale dell'aumento del costo dell'energia e delle materie prime. Ha portato l'intera supply chain ad avere numerosi problemi durante l'anno, oltre ad una crisi alimentare globale.

La carenza di fertilizzanti ha inoltre influenzato le produzioni agricole in molte nazioni. Nonostante molte navi siano riuscite a partire dall'Ucraina, sbloccando situazioni di grave carenza, come in Yemen, la supply chain continua a rimanere in stato di crisi.

In altre parti del mondo, le tensioni fra Cina e Stati Uniti, cominciate già in periodo pre-pandemia, continuano. Le recenti esercitazioni militari cinesi in Taiwan hanno portato la portavoce della Casa Bianca Nancy Pelosi a fare visita alla nazione.

Ogni possibile tensione potrebbe potenzialmente influenzare la supply chain dei semi-conduttori usati in ambito informatico e elettronico in tutto il mondo.

5.

Il cambiamento climatico è più un problema a lungo termine quando si tratta di supply chain. Quest'anno l'abbassamento del livello delle acque ha impattato sulla maggior parte delle tratte di spedizione.

Acque basse significano che le navi sono in grado di trasportare solo una parte del loro carico abituale, per minimizzare il rischio di incagliarsi. Se il carico può essere tranquillamente distribuito su diversi tipi di mezzi, una singola nave necessita di più di 500 camion per il trasferimento.

Nei mesi scorsi, parte del fiume Yangtze in China, che è responsabile del 45% dell'output della nazione, è stato chiuso alle navi a causa dell'abbassamento di oltre il 50% delle acque. Due terzi dell'Europa stanno inoltre subendo simili episodi, che sono destinati solo a peggiorare.

Questi episodi stanno diventando sempre più frequenti a causa del cambiamento climatico e le previsioni per l'inverno 2022 includono un'attività anomala nella stagione degli uragani, che potrebbe pesantemente influenzare le tratte nell'Oceano Atlantico

Queste cinque problematiche appena elencate contribuiscono in maniera importante ai ritardi di consegna, soprattutto per quanto riguarda il settore elettronico e automobilistico proveniente dalla Cina e rivolto ai mercati occidentali. Finchè queste carenze rimarranno presenti, molti prodotti subiranno di conseguenza ritardi nella consegna durante tutto il prossimo inverno.

Fonte: WeForum

 
Pubblicato in: News